OSSERVATORIO DEI PROCESSI EDUCATIVI

L’Osservatorio è stato creato nel 1997 dalle Educatrici della Scuola materna del Tamarindo club di Catanzaro in occasione della nascita della Fondazione Paolo Ponterio, con la quale s’istaura un progetto di collaborazione con l’intenzione di mettere a fuoco le cause di problematiche socio-culturali in diversi settori. La sua finalità era quella di intervenire in modo consono e adeguato nell’area del disagio giovanile, e dunque anche scolastico, del nostro tessuto sociale.

Obiettivo fondamentale è stato quello di promuovere la consapevolezza personale di ogni uomo e donna tramite l’elaborazione di progetti educativi che prevengano la formazione dei disagi giovanili e infantili agendo soprattutto sulla costruzione di un equilibrio BIO-PSICHICO-SOCIALE. L’Equipe psico-pedagogica del Gruppo di studi della Fondazione Paolo Ponterio ha sperimentato, attraverso svariate attività educative, interventi volti a rivisitare i contenuti curriculari delle diverse materie di insegnamento nelle scuole e dei vari progetti di apprendimento/formazione. Tali interventi spaziano dalla ricerca di nuove discipline per una innovativa formazione culturale, alla compensazione ed integrazione curriculare tra le discipline di studio e le attività didattico/educative così come sono previste dagli attuali ordinamenti scolastici, al lavoro di integrazione con i valori culturali ed educativi delle famiglie e dei giovani utenti osservati, affinché i processi educativi istituzionali si inseriscano armoniosamente nei percorsi familiari (gruppi per genitori).

CENTRO DI SPERIMENTAZIONE PEDAGOGICA

Le attività di sperimentazione del Gruppo di studio hanno la loro origine nel lavoro di ricerca delle maestre di scuola per l’Infanzia del Tamarindo club di Catanzaro, che si trovarono nella posizione di dover ideare una didattica per i bambini di età inferiore ai tre anni. Negli anni in cui la Scuola iniziò le sue attività (1993) non esistevano guide specifiche per il Nido, se non qualche pubblicazione su argomenti generici. Per la programmazione annuale della didattica vennero presi perciò come punto di riferimento iniziale gli “Orientamenti ministeriali della scuola materna” del 1991. In seguito si studiò un percorso specifico per il Nido, elaborato variando ed integrando le indicazioni ministeriali e contemplando altri campi di indagini per affrontare le esigenze educative dei bambini da 0 a 3 anni. Furono infine stabiliti 7 campi di esperienza su cui strutturare le griglie programmatiche della didattica per l’educazione dei bambini da 0 a 6 anni.

Su tali linee programmatiche le maestre del Tamarindo hanno basato tutta la loro progettualità, inoltre esse sono utilizzate come parametri per rilevare e misurare lo stato di disagio sociale della persona o delle aree critiche di una struttura in cui si attuano processi educativi. Il metodo nato dal risultato di queste esperienze è stato denominato “Metodo per l’Educazione Integrale dell’Individuo” (MEII) e prese spunto dal concetto di Educazione Integrale che negli anni ’50 aveva il significato di “educare secondo natura” (ricerca pedagogica a cura del Gruppo di Pietralba costituito nel 1932 e che negli anni ’50 fondò il Centro di Pedagogia per l’Infanzia e diffuse il metodo “AGAZZI”). Tale concetto è stato riutilizzato dalle maestre del Tamarindo club e in seguito dall’Associazione S. Stefano di Catanzaro e aggiornato alle esigenze educative dell’attuale società. Il metodo rispetta la persona nella sua interezza e ha un approccio pedagogico “olistico” verso il mondo infantile. L’esperienza diretta delle cose e degli eventi, costituisce la strategia didattica per eccellenza. Le attività pedagogiche del Centro sono state costantemente supervisionate da esperti del settore.