Il Gruppo studi della Fondazione Paolo Ponterio ha sperimentato un Progetto Educativo (Metodo per l’Educazione Integrale) il cui campo di applicazione è stato il mondo della prima infanzia. L’esigenza e l’intuizione del metodo sono nati dalle persistenti lacune nelle programmazioni educative e all’inadeguatezza degli strumenti pedagogici delle scuole dell’obbligo.

Spesso, infatti, sono trascurati i processi di apprendimento, lo sviluppo sensoriale del bambino e soprattutto l’esperienza valoriale – spirituale, inoltre, malgrado le scuole di pensiero abbiano sempre insistito sul valore dell’attività spontanea, il gioco non è stato inteso come dimensione naturale e campo di apprendimento. È nostra opinione che molti disagi infantili e giovanili, e le cause di dispersione scolastica dipendano anche del tipo di metodologie e didattica utilizzate nelle scuole dell’obbligo.

Il Centro si occupa di ricercare strategie di prevenzione al disagio e alla devianza giovanile; in questi anni abbiamo sperimentato il Metodo nella scuola privata del Tamarindo club e in quelle del territorio ottenendo buoni risultati. Per la progettazione delle attività educative il Centro di sperimentazione pedagogica si è avvalsa del lavoro di ideazione di una equipe composta in maggioranza da maestre di scuola primaria e di scuola dell’infanzia con la supervisione di una psicologa, una pedagogista e una neuro-psichiatra infantile, insegnanti di scienze ed esperti di didattica.

AREA RICERCA:

  • Settore di attività raccolta dati in cui vengono documentate scientificamente le esperienze educative già effettuate nelle classi pilota di Nido e Scuola Materna.  (Tamarindo club periodo anni 1993/2005 – Associazione S. Stefano anni 2005/2015)
  • Settore sperimentazione e nuove ricerche in cui si studiano metodologie educative di contrasto al disagio infantile e alla dispersione scolastica; si analizzano gli attuali programmi ministeriali e la loro conformità alla domanda formativa dei discenti considerando alcune problematiche emergenti. Si studia inoltre il modo per inserire nuove discipline nei curricoli   scolastici.

RICERCHE EFFETTUATE PROPRDEUTICHE AL METODO INTEGRALE

AMBITO NIDO

Considerando che le esigenze educative dei bambini in età di nido (0/3 anni) richiedono: 

  • stimolazioni all’attività per l’acquisizione di abilità motorie, cognitive, comunicative, espressive;
  • possibilità di liberare l’immaginazione e di porsi di fronte al mondo in modo creativo;
  • ricchezza di vita affettiva;
  • confronto con altri bambini e adulti;

Abbiamo ritenuto importante approfondire alcune tematiche con le seguenti azioni:

  1. Elaborare una didattica per garantire tutti gli esercizi giornalieri di attività corporea; di esplorazione tattile e stimoli sensoriali in genere;
    1. Costruire oggetti ad uso ludico, diversi dal giocattolo prefabbricato, che attirino l’attenzione del bambino in modo più creativo e per un tempo maggiore del solito, rispetto ai giocattoli per l’infanzia attualmente in commercio;
    1. Creare nel nido un‘atmosfera che dia la sensazione di continuità con l’ambiente familiare soprattutto per quanto riguarda l’affettività, il contatto fisico, visivo e l’incoraggiamento verbale;
    1. Educare metodologicamente al sentimento di amicizia con gli altri bambini;
    1. Analizzare la forma di contributo che la scuola può dare al genitore come ausilio educativo per aiutarli nella trasmissione di sani valori etici.

SCUOLA PER L’INFANZIA

Nella scuola per l’infanzia, oltre alle esigenze molto simili a quelle del bambino di età da nido, è necessario indagare strategicamente su problematiche osservate che hanno la loro origine negli stili di vita dell’attuale società:

  • Individualismo ed egocentrismo che si prolunga ben oltre l’età definita dalla psicologia dello sviluppo infantile;
  • Aumento della pigrizia e passività nella personalità del bambino (molta TV, play-station, giochi passivi e poca vita di quartiere con gioco libero);
  • Grave stato di insensibilità che può portare ad una deprivazione sensoriale, conseguenza di un insegnamento scolastico prevalentemente teorico;
  • Stati d’ansia e frequenti episodi di aggressività.

La ricerca nell’ambito della scuola per l’infanzia si è orientata sulle seguenti tematiche:

  1. Studiare metodologie per educare all’empatia e alla solidarietà;
  2. Ideare una didattica che si basi sull’esperienza diretta degli eventi;
  3. Creare maggiori occasioni di attività fisiche e di contatto diretto col mondo della natura;
  4. Introdurre nella didattica discipline che favoriscano la conoscenza del proprio mondo interiore sia per favorire una gestione migliore delle emozioni che per avviare il bambino verso una conoscenza più profonda della realtà.

Inoltre si ricerca sulle eventuali conseguenze della permanenza prolungata del bambino in un luogo artificiale e adibito esclusivamente al suo intrattenimento ludico. Si studiano esempi di educazione primaria di altri paesi e di alcuni popoli nativi.

RICERCHE ATTUALMENTE IN ATTO

SCUOLA PRIMARIA DI PRIMO GRADO:

Sono state rilevano le stesse problematiche degli ambiti scolastici di Nido e Scuola infanzia e si propongono nuove attività integrative di importante rilevanza didattica che promuovano:

  1. mantenimento del gioco come “canale di istruzione” e degli spazi ludici come mezzi privilegiati per trasmettere il “piacere della conoscenza” nella scuola primaria;
  2. aumento delle attività artistiche ed espressive in genere;
  3. studio di nuove strategie didattiche per suscitare la curiosità verso la storia, la lingua, le scienze, la matematica, con modalità atte a mantenere viva l’attenzione e stimolare la passione per la conoscenza;
  4. introduzione di nuove discipline per la conoscenza del funzionamento della propria mente, delle emozioni dei sentimenti per conquistare nel tempo un buon livello di “governo di sé”, che non sia basato su azioni di mero controllo delle pulsioni o su strategie repressive;
  5. aumento delle attività di group-empowerment (potenziamento delle capacità di fare gruppo) per insegnare ai bambini a progettare insieme le attività;
  6. inserimento di nuove strategie educative per il superamento dell’aggressività sociale con nuove tecniche di solidarietà e sussidiarietà;
  7. inserimento di attività extra-scolastiche che consentano ai bambini di sperimentare didatticamente e socialmente quanto appreso in classe;